TORINO - Consiglio Regionale: via libera al documento economia e finanza

Approvato con 22 sì e 10 voti contrari nella seduta di ieri. Il def definisce le linee di azione su base annuale, stabilendo gli obiettivi degli interventi

05/12/2018 14:58

Il “Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2019-2021” è stato approvato a maggioranza con 22 sì e 10 no, nella seduta odierna  dell’Assemblea legislativa. Il documento di programmazione economico-finanziaria regionale definisce le linee di azione su base annuale, anche con previsioni nel triennio, stabilendo gli obiettivi degli interventi e determinando la programmazione della Regione.
 
Il Defr è stato approvato con tre emendamenti, uno della Giunta regionale e due del gruppo M5s (primo firmatario Federico Valetti). Il primo emendamento del gruppo M5s ha lo scopo di assicurare il necessario supporto dell’ente Regione alla progettazione da parte della Città di Torino della nuova linea metropolitana. Il secondo quello di incentivare l’acquisto di materiale rotabile automobilistico meno inquinante che utilizzi combustibili alternativi al petrolio. La proposta di modifica avanzata  dall’Esecutivo, invece, ha l’obiettivo di migliorare la fruibilità degli impianti sportivi.
 
Il vicepresidente della Giunta regionale Aldo Reschigna ha spiegato che le cifre, inerenti le politiche illustrate nel Defr, sono nella nota di variazione che verrà discussa in Commissione. Ha poi brevemente illustrato il documento condizionato dalla tendenza all’invecchiamento della popolazione. Un documento che fa i conti con scenari economici in linea con il tasso di crescita della ricchezza e dell’occupazione che sono inferiori rispetto alle altre regioni dell’Italia settentrionale. Oltre all’aggiornamento sull’andamento dei fondi strutturali, vengono dettagliati e aggiornati gli obiettivi di fine legislatura assessorato per assessorato e vengono evidenziate tematiche che appartengono agli obiettivi di fine legislatura: autonomia differenziata e rivisitazione legge sulla montagna e le forme associative di enti locali.
 
Dai banchi dell’opposizione il gruppo M5s ha rilevato che le linee di programmazione portate avanti in questi anni non sono più idonee a rappresentare l’attuale realtà regionale e che il documento risulta inadeguato a tracciare linee di programmazione politica e finanziaria della Regione. Per esempio, le associazioni datoriali rilevano l’inadeguatezza dei corsi di formazione, sostenendo che si fatica a trovare le figure professionali più idonee. Ci vorrebbe una proposta sull’utilizzo del suolo che non sembri uno spot elettorale. Viene definita “incosciente” la richiesta, ripresa nel Defr, di autonomia differenziata perché la Regione non ha ancora risolto i nodi fondamentali in chiave autonomistica. È stata rilevata anche scarsa attenzione alle tematiche ambientaliste, tuttavia nel campo del sociale i pentastellati hanno riscontrato segnali positivi in tema di reddito di inclusione e trasparenza dei bilanci delle Atc.
 
Il gruppo FdI ha lamentato come il documento sia eccessivamente simile a quello dello scorso anno, essendo le schede spesso praticamente “sovrapponibili”, come nel caso dell’edilizia sociale pubblica, della cura del territorio e della difesa del suolo, della qualità dell’aria, del benessere sanitario e della riduzione delle liste d’attesa. Anche nel giudizio di parifica la Corte dei conti rileva come i miglioramenti siano ancora insufficienti, pur se in materia di gestione del debito l’assessorato al Bilancio ha comunque svolto un lavoro positivo.
 
Nella replica finale Reschigna ha spiegato che l’intelaiatura base del documento è volutamente la medesima di anno in anno, ci si limita ad aggiornare le parti più significative.

c.s.

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