TORINO - Blitz della Polizia al Centro per il rimpatrio 'Brunelleschi'

Scovato un vero e proprio arsenale costruito con mezzi di fortuna. Denunciato un tunisino e arrestato un senegalese

22/08/2018 10:46

 
Nelle date del 6, 11 e 12 agosto presso il C.P.R. Brunelleschi si sono verificati numerosi episodi di danneggiamento della struttura di permanenza e rimpatrio, con condotte violente ad opera di numerosi soggetti ivi ospitati che, all’interno delle aree, hanno fomentato gli altri presenti contro il personale di polizia e gli operatori in servizio presso quella struttura.
 
Tali condotte, scatenatesi con particolare violenza nel pomeriggio del 6 agosto u.s., si sono manifestate con fitto lancio di oggetti e parti di manufatti derivanti da danneggiamenti di muri, finestre ed infissi, al fine di utilizzare pezzi di mattoni, vetri, chiodi e frammenti metallici, compresi parti di serrature che sono stati lanciati, come vere e proprie armi improprie, contro il personale di polizia.
 
Nonostante i numerosi tentativi di mediazione posti in essere e di isolamento dei più facinorosi, l’aggressività delle condotte rendeva necessaria una azione di contenimento con personale dei reparti inquadrati che, con estrema professionalità, nonostante il fitto lancio di oggetti che, fortunatamente, non provocava ferite al personale, solo perché in possesso di idonei dispositivi di protezione, riusciva sotto la direzione dei funzionari, a sedare l’azione dei violenti.
 
In particolare, nella giornata del 6 agosto 2018, alcuni soggetti davano fuoco a materiale di risulta causando elevata dispersione di fumo, mentre altri ospiti della struttura salivano sui tetti del locale mensa alternando al lancio di oggetti a potenzialità lesiva, la minaccia di auto lesionarsi, utilizzando frammenti di vetri taglienti con la finalità di impegnare il personale di polizia per consentire ad altri stranieri di manomettere i cancelli delle aree, rompendo le serrature con pezzi mattone in loro possesso.
 
Inoltre, venivano notate dal personale, pronte all’uso, numerose corde annodate in modo artigianale, con l’intreccio di lenzuola e coperte, posizionate nelle aree, con l’evidente finalità di utilizzarle per scavalcare le recinzioni.
 
A seguito dei gravi fatti di violenza verificatesi e dopo aver riportato la struttura in condizione di sicurezza e di calma, attraverso una mirata attività individuazione e allontanamento dal Territorio Nazionale di 11 ospiti della struttura, di cui 8 tunisini  e 3 marocchini, si predisponevano mirate e ripetute attività di bonifica di tutte le aree del C.P.R. che hanno consentito il recupero numerose materiale atto ad offendere, occultato in zone comuni della struttura, così come descritto:
 
spranghe in metallo ricavate dalla rottura delle coperture dei tetti e dalla rottura di porte e finestre;
1 lunga guarnizione di gomma pesante, ottenuta dalla rottura di una delle finestre della mensa, utilizzabile come frusta;
1 cavo in metallo con contrappeso ricavato dalla rottura di una cabina telefonica;
20 accendini;
15 lamette;
19 pezzi di plastica dura o di lamierino metallico, ricavati da oggetti disparati, appositamente affilati o appuntiti;
7 bulloni appuntiti di circa 8 cm;
1 punta di trapano;
4 tagliaunghie in metallo con annessa lama;
4 pugnali artigianali (2 in metallo, 1 in legno, 1 in plastica);
10 frammenti pesanti in metallo ed in cemento, occultati negli alloggi e derivanti dalla rottura delle strutture, come quelli utilizzati per il lancio durante la rivolta;
Un numero non definito di pezzi di vetro, derivanti dalla rottura delle finestre, trovati sia all’esterno delle strutture alloggiative che all’interno, appositamente occultati;
corde annodate di lunghezza di circa 7 metri.
 
 
Sono in corso ulteriori attività finalizzate alla visione delle immagini dell’impianto a circuito chiuso al fine di attribuire le condotte violente ai rispettivi  autori, precisando che, allo stato, sono stati denunciati a piede libero un cittadino tunisino che, in data 6 agosto, si è reso responsabile, isolatamente, di violenza e resistenza a p.u. e in stato di arresto un cittadino senegalese autore di analoga condotta, in data 11 agosto, nei confronti del personale operante.

c.s.

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